“Il giardino dei giusti” è un progetto nato dalle idee scaturite dalla lettura di un libro, “Il tribunale del bene”, scritto dal giornalista Gabriele Nissim. Nissim nel suo libro restituisce al mondo la testimonianza di Moshe Bejski, un ebreo polacco sopravvissuto allo sterminio dei campi di concentramento grazie alla “scelta” di un uomo “giusto”: un uomo che ha rischiato la propria vita per salvare quella degli ebrei. Moshe, per ricordare tutti i salvatori degli ebrei, a Yah Vashem, in Gerusalemme, ha realizzato “Il giardino dei giusti”, in cui ciascun albero ricorda un uomo che si è distinto come tale.
Attraverso una o più tecniche pittorico-plastiche agli alunni è stato chiesto di rappresentare un giardino in cui linee, colori, forme, materiali e volumi permettessero di reinterpretare, con il filtro della loro sensibilità, “Il giardino dei giusti”. Le classi 2°LA e 2°LE, guidati dai proff. Poletti e Tirelli per la prima e dalla prof.ssa Bianchi e dal prof. Poletti per la seconda, hanno realizzato due pannelli collettivi in cui ciascun alunno ha contribuito al tutto producendo una piccola parte. Le classi 2°LB e 2°LC, guidati dal prof. Bacchi e dalla prof.ssa Salamone, hanno realizzato lavori individuali. Ciascun alunno, attraverso l’uso di ramoscelli, ha creato un albero rappresentante simbolicamente il concetto di male e bene. La classe 2°LD, guidata dal prof. Paonessa, ha prodotto le pietre di inciampo su cui sono stati incisi i nomi dei più giovani deportati mantovani. La classe 2°LA, guidati dalla prof.ssa Salvarani, ha realizzato anche il cartellone informativo dell’iniziativa.
La rappresentazione scenografica rivolta agli studenti delle classi prime (A, B, C, E) e delle classi terze (B, F) si è svolta sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 10:00 alle ore 11:50, nel cortile 1 dell’Istituto. Dopo l’introduzione da parte delle responsabili del progetto, le classi, rispettando il seguente ordine: 2°LE, 2°LA, 2°LB, 2°LC e 2°LD, sono entrati in scena, spiegando il lavoro prodotto e interpretando alcuni passi, individuati dalle docenti di Lettere, tratti da “Se questo è un uomo” / “La tregua” di P. Levi, “Sono stato un numero, Alberto Sed racconta” di R. Riccardi. L’ultima delle cinque classi, oltre ad aver letto i nomi di tutti i deportati mantovani, ha raccontato la storia di tre famiglie mantovane interamente distrutte. L’intera rappresentazione ha avuto un accompagnamento sonoro. Le musiche sono state scelte dal prof. Truffelli e dalla prof. ssa Ramaroli. A coordinare e dirigere la mattinata è stata la prof.ssa Ramaroli. La rappresentazione scenografica si è conclusa con l’intervento del Dirigente scolastico. La prof.ssa Saporito si è occupata prevalentemente del coordinamento dei laboratori nella fase di avvio del progetto oltre che dell’ideazione insieme alla prof.ssa Ramaroli.
Si ringrazia il rappresentante di Istituto, Antonio Illiano, per le foto.
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